Perché i “fiumi di pietra”?

Dovete sapere che, da un punto di vista geologico, il territorio di Pieve si presenta come un grande blocco di roccia calcarea poggiato sulla riva del mare: il terreno è pertanto scosceso e arido ma soprattutto, essendo il calcare notoriamente impermeabile, i torrenti e i corsi d’acqua che solcano il monte, scorrono su un letto roccioso, senza il normale apporto di sabbia e pietre fini che formano il fondo dei normali corsi d’acqua. Questo dà origine al fenomeno dei “Fiumi di Pietra“, di cui due esempi potremo osservare lungo il percorso.

Partenza!

Partirete quindi piazza San Michele, da Pieve Alta, imboccando la scalinata che passa tra una palazzina di colore rosa e il piccolo campo sportivo parrocchiale. Al termine della scalinata svolterete a destra per giungere in una carrabile asfaltata. Troverete qui una fontana, dalla quale potrete riempire le vostre borracce. La salita è molto ripida ma è l’unico tratto impervio di tutto il percorso; il fatto che il fondo sia in asfalto rende molto comodo il transito.
Lungo la salita potrete  ammirare il bellissimo panorama sul promontorio di Portofino che si aprirà alla vostra destra. Lungo i bordi della strada e sui terrazzamenti sottostanti vedrete ulivi, timo e numerose piante aromatiche fare da cornice alle diverse villette. In breve arriverete ad un tornante a sinistra, che presenta una scaletta di cemento sulla destra. Qui occorre fare attenzione perché è PRIVA DI PROTEZIONE.

Nel bosco

Anello di Pieve: abitazioni lungo il percorso

Antiche abitazioni che si possono osservare lungo il percorso

La scaletta scende in un sentiero piano, all’interno di un bosco di carpini, roverelle e castagni. Durante la stagione autunnale sarà possibile imbattersi in varie specie di funghi, che occhieggeranno qua e là fra gli arbusti.
Vi inoltrerete lungo il sentiero che si sviluppa per la maggior parte in piano. Alcuni tratti necessiterebbero di protezione a valle, perciò farete molta attenzione ai vostri bambini.

Qua e là scorgerete i ruderi di vecchie costruzioni, abitate in passato da contadini, molto spesso ormai rese quasi invisibili dalla vegetazione.
Come si viveva in quei posti? Quando, queste case, sono state abbandonate? In che anni? Domande di cui forse nessuno conosce la risposta esatta ma che tuttavia stimolano la fantasia a compiere un viaggio a ritroso nel tempo, per immaginare come doveva presentarsi, il posto 200 anni fa.
Nei tratti scoperti del sentiero è possibile vedere tutta la valle di Sori, in particolare gli abitati di Capreno e Sussisa situati nella sinistra orografica della valle sorese e più avanti, entrati nella valle di Teriasca, l’abitato di Cortino.

I Fiumi di Pietra

Anello di Pieve Alta

Il primo dei due Fiumi di Pietra che si trovano sul sentiero

Finalmente, in prossimità di un tornante del sentiero, vi apparirà il primo dei due Fiumi di Pietra. Lo riconoscerete perché il fondo sarà appunto composto da lastre di calcare, e l’acqua vi scorrerà sopra, veloce e pulita, proprio come i torrenti che a volte si possono osservare nelle grotte. Spiegherete ai bambini questo semplice fenomeno; se sono in età scolare, saranno sicuramente interessati.
Più avanti ne incontrerete un secondo, sotto la passerella in pietra costruita appositamente per oltrepassarlo.
Dopo pochi minuti giungerete infine nell’abitato di Teriasca. Il tempo impiegato sarà stato di circa 1 ora, soste escluse.
Per il ritorno a Pieve Alta, si consiglia lo stesso percorso.

Nello zaino non dimenticare:

  • borraccia
  • macchina fotografica

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ATTENZIONE: in questa gita sono presenti corsi d’acqua non sorvegliati. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi all’acqua in maniera tale da mettersi in pericolo

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Questo articolo è stato creato e/o rivisto nel corso dell’anno riportato sul bollino.