ATTENZIONE: in questa gita sono presenti tratti esposti. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi ai margini del sentiero in modo tale da mettersi in pericolo

Poche mete, nel Parco delle Alpi Liguri, sono così facili da raggiungere quanto le Cascate dell’Arroscia. Immerse nel verde e nel fresco dell’Alta Valle Arroscia (IM), dopo una facile ascesa, nel si giunge a prenderne vista…

Questa passeggiata è adatta per ragazzi dagli 11-14 anni, qualche dubbio lo abbiamo sulla fascia 6-10 in quanto è presente un passaggio lievemente esposto e la conformazione geologica della zona, per quanto abbiamo avuto modo di vedere, è soggetta a piccoli dirupamenti perciò non sempre è facilmente percorribile dai bambini al di sotto di una certa età. Ma partiamo, come sempre, dal:

Dove si parte

Il punto da segnare sul navigatore è la chiesa di Santa Margherita di Mendatica (IM). Siamo, come detto, in Alta Valle Arroscia e precisamente nel comune di Mendatica (IM), che avrete raggiunto uscendo al casello di Albenga (SV) dell’autostrada A10 e risalendo poi la valle passando attraverso Ortovero, Vessalico (dove non mancherete di acquistare il famoso aglio) e Pieve di Teco. Una nota su quest’ultimo paese: il navigatore vi farà oltrepassare il paese facendovi percorrere la nuova galleria che lo aggira: il nostro consiglio è di rimanere, al bivio, sulla destra, e di attraversare il paese dall’interno.
Ci vuole solo un minuto in più e si vede il paese.

Giungerete infine, dopo circa 50 minuti dall’uscita dal casello, a Mendatica. La strada presenta un certo numero di curve.

Mendatica

Il paese di Mendatica

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
Per “piccoli camminatori” intendiamo bambini che già hanno dato prova di effettuare senza problemi escursioni un pochino più lunghe di quelle per loro consigliate e che comunque dimostrano di gradire l’attività escursionistica e una predisposizione a muoversi in ambienti diversi dal consueto.

Poco oltre il paese, raggiungerete finalmente il punto di partenza, poco sotto la chiesa, che non è raggiungibile in auto.

Attenzione: troverete un cartello che parla di Anello delle Cascate dell’Arroscia: si può fare ma al momento in cui lo abbiamo testato (08/22), presentava numerose criticità perciò il nostro consiglio è di tornare indietro per lo stesso percorso.

Cascate dell'Arroscia

Il punto di partenza

Chiesa di Santa Margherita di Mendatica

Chiesa di Santa Margherita di Mendatica

Si parte!

Imboccherete quindi la sterrata fino a giungere, dopo poche centinaia di metri, in vista della chiesa di Santa Margherita.

Proseguirete poi, seguendo le indicazioni dei cartelli in legno e del segnavia, formato da due strisce bianca e rossa, orizzontali.

Cascate dell'Arroscia

I cartelli indicatori

Cascate dell'Arroscia

Il cartello che si trova al Ponte dei Gruppin

Dalla chiesa parte una mulattiera che segue il pendio del vallone, per poi salire dolcemente nel bosco, popolato prevalentemente da faggi, castani, tigli, carpini e qualche pino, quindi nel fresco.

Dopo circa 20 minuti di cammino si attraversa il ponte dei Gruppin e, dopo una serie di tornanti sul sentiero si giunge  al Passu Serena (attenzione: dei nomi di questi luoghi non troverete indicazioni sul posto) qui, una deviazione a sinistra conduce alla base del salto delle Cascate dell’Arroscia (1004 m s.l.m.), alto più di 20 metri ma, al momento della nostra passeggiata (08/22) questo tratto risulta interrotto.

Il nostro consiglio è quindi proseguire lungo il sentiero, che salirà ancora per qualche decina di metri di dislivello, che coprirete in 20 minuti circa fino a raggiungere il terrazzino naturale che indica il punto di osservazione delle Cascate.

Cascate dell'Arroscia

Il salto di 20 metri

ATTENZIONE: la lettura di questo articolo e la conseguente effettuazione della gita non può dare in alcun modo luogo a nessuna richiesta di risarcimento e rimborso né a procedimento giudiziario/arbitrale per infortuni, danni a persone/cose anche di terzi, e qualsivoglia ragione nei confronti dell’autore dello stesso, e solleva da ogni responsabilità civile e penale, anche oggettiva, l’autore stesso, l’editore e il titolare dello spazio web.

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti corsi d’acqua non sorvegliati. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi all’acqua in maniera tale da mettersi in pericolo

In questo punto occorre sorvegliare bene i bambini perché la posizione è lievemente esposta e il terreno può essere scivoloso a causa dell’umidità del luogo, presente in ogni stagione.

In ogni caso lo spettacolo è davvero unico e imperdibile.

Dal punto di partenza avrete camminato per circa 2 km, con un dislivello di circa 270 metri, in poco più di un’ora di cammino (soste escluse).

E il ritorno?

Nonostante quasi tutte le guide parlino della possibilità di compiere un anello, noi lo sconsigliamo perché presenta tratti dirupati, con catene e parzialmente esposti.

Si fa salendo fino ad un pilone votivo (1146 m s.l.m.), dove si incontra un bivio. Si lascia a sinistra il sentiero che sale alle case abbandonate di Poilarocca e si prosegue a destra in discesa (indicazioni per Cian Prai e Lago). Si passa presso una fonte e si continua fino alle Case Pian del Lago (1155 m s.l.m.), in parte diroccate.
Si prende a destra una vecchia mulattiera a tratti cancellata dalla vegetazione, che costeggia le case e scende verso Mendatica. Si continua a scendere verso est lungo un costone e, con una serie di tornanti, si ritorna alla Chiesa di Santa Margherita.

Quindi il consiglio è di tornare dallo stesso percorso di provenienza (magari, sì, arrivando fino al pilone votivo, che è un punto panoramico).

ATTENZIONE: le informazioni presenti in questo articolo possono non essere aggiornate, per cambiamenti dovuti a clima, manutenzione del territorio, eventi naturali, danni causati dall’uomo. Se volete segnalarci difformità con quanto scritto, vi invitiamo a farlo scrivendo a info@101giteinliguria.it – Contribuirete così ad un sito sempre più aggiornato ed attendibile. Grazie!

Consigli utili

  • Evitare i periodi successivi a piogge intense

Nello zaino, non dimenticare:

  • bastoncini da trekking
  • scorta d’acqua (non ci sono sorgenti sul percorso)
  • macchina fotografica
  • k-way
  • scarpe antiscivolo
101giteinliguria.it SCONSIGLIA sempre i bagni (per bagno intendiamo, immersione completa) in acqua dolce, per i seguenti motivi:
  1. Il fondo è spesso scivolo e fangoso e può causare cadute accidentali
  2. L’acqua dolce non ha le stesse proprietà di galleggiamento dell’acqua di mare, a cui i bambini sono abituati
  3. Le acque interne possono essere soggette a piene improvvise o, anche, a gorghi e mulinelli.
  4. Spesso si trovano in luoghi dove non è facile avere accesso a strutture di soccorso e anzi, ne siamo, solitamente, molto lontani.