Il Monte Antola è una classica meta delle gite domenicali dei genovesi, tanto che le è valso il soprannome di “montagna dei genovesi”.

La sua vetta è raggiungibile partendo da molti paesi a seconda di quanto si voglia camminare e quanto dislivello si desideri affrontare.

Questo che vi propongo è un bel giro ad anello tra boschi e praterie dove scorrazzano liberi mucche e vitelli.

La zona è frequentata anche dai daini e dalla fine degli anni ‘80 è tornato il lupo.

Non vi preoccupate comunque, il predatore per eccellenza è molto schivo e se ne sta ben lontano dai gitanti.

Se decidete di andare in primavera inoltrata troverete spettacolari fioriture di narcisi.

Come si raggiunge

L’Albergo Berto

Da Genova: prendete la strada statale 45 che dalla Val Bisagno va in direzione Piacenza fino a Torriglia. Poco dopo il paese vi troverete ad un bivio, non potete mancarlo, una moltitudine di cartelli indicano tante località tra cui Bavastrelli e Caprile.

Se avete due auto posteggiatene una all’inizio di Bavastrelli nello spiazzo dove c’è il tabellone del Parco naturale regionale Antola e proseguite per Caprile con l’altro mezzo.

Altrimenti raggiungete Caprile che è 2,2 km. dopo e posteggiate nell’ampio parcheggio dell’hotel Berto, un grande edificio moderno rosa (43 km. da Genova).

L’escursione termina a Bavastrelli, quindi dovrete ripercorrere l’ultimo tratto di strada a piedi.

Il punto di partenza

Il percorso di andata

Tornando indietro pochi metri, prima del sottopasso sulla vostra destra si stacca una stradina cementata in salita con segnavia vari tra cui quello da seguire fino alla vetta: triangolo giallo pieno.

Superati i due trogoli (vecchi lavatoi) e terminate le case del paese, la stradina lascia il passo al sentiero che diventa poi largo, pietroso e piuttosto sconnesso.

In breve arriverete ad un bivio in una zona aperta: entrambi i sentieri portano all’Antola, quello di destra (due rombi gialli pieni) passa dal Passo Tre Croci ed è un po’ più lungo.

Il vostro percorso sarà invece quello a sinistra (segnavia triangolo giallo pieno) verso il Passo Cattivo.

Percorrendo la mulattiera

La strada diventa mulattiera e attraversa una zona con fasce abbandonate e qualche rudere.

Subito dopo un cancello il sentiero è interrotto da una frana, si sale quindi sulla destra, evidenti sono i segnavia e paletti in legno che indicano la direzione.

Superato il torrente si accede ad un’ampia zona prativa dove spesso ci sono mucche e vitelli che pascolano ruminando placidamente.

La Liguria è una terra dove gli spazi aperti sono rari, spesso l’angolo di visuale è piuttosto ristretto, qui invece lo sguardo può spaziare, una vera e propria prateria in miniatura.

Si procede una cinquantina di metri diritti fino a superare un secondo fosso.

Cominciate quindi a risalire il pratone seguendo sempre il segnavia triangolo giallo pieno.

Verso la metà non fatevi ingannare dall’ampia traccia che sale dolcemente verso destra e continuate in salita tra lembi di faggeta fino a che raggiungerete una zona pianeggiante dove c’è un abbeveratoio per gli animali.

Mucche al pascolo

Al termine del pianoro aguzzate la vista, dovrete abbandonare la larga mulattiera e prendere il sentiero che sale in modo deciso a destra, il solito triangolo giallo pieno segna la via.

Attenti al bivio

Il Rifugio Monte Antola

Vi piacerebbe far provare ai vostri bambini una notte in rifugio? Non siete esperti di alta montagna e vorreste un posto comodo nell’entroterra genovese e raggiungibile con piacevoli camminate?

Siete insegnanti e cercate un posto immerso nella natura dove portare i vostri alunni in gita scolastica?

Allora andate a trovare Silvia, Federico, la piccola Rosa e i loro animali al Rifugio Parco Antola (http://www.rifugioantola.com/)!

Il rifugio del CAI Sezione Ligure di Genova (1460 m.), è a pochi minuti a piedi dalla vetta del Monte Antola, la “montagna dei genovesi”.

E’ raggiungibile da almeno una decina di punti di partenza diversi, ci sono percorsi per tutti i gusti: dai più brevi e facili (es. Casa del Romano 1 ora e mezza di cammino con 300 m. di dislivello), ai medi, fino ai più lunghi o con più dislivello (es. da Torriglia o Crocefieschi).

Sul  sito del rifugio nella sezione “Dove siamo” (http://www.rifugioantola.com/dove-siamo/sentieristica.html) trovate le descrizioni per scegliere il sentiero adatto voi!

Entriamo nel rifugio: la prima cosa che colpisce il gitante è la vista mozzafiato che dalla grande vetrata della sala si apre sulla valle del Brugneto, non potrete che rimanerne conquistati.

La sera durante la cena (cucina casalinga, torte comprese gnam!) potrete godere del tramonto in tutta tranquillità!

Dal cibo al relax è un attimo; sulle sdraio nelle terrazze potrete ammirare il panorama: dalla Val d’Aveto al mare; nelle giornate limpide la vista può spaziare fino alle Alpi Apuane e la Corsica.

La sera le terrazze sono un ottimo punto per osservare le stelle e se siete mattinieri l’alba non vi deluderà…

La struttura è stata costruita nel 2007 quindi tutto è nuovo e comodo, le 4 camerate accolgono 32 posti letto, in tutte le stagioni anche quando c’è la neve.

Ah non dimenticate di fare una visita ai loro animali: quando siamo andati noi c’erano un cavallo, una capra, cani e un gattino di pochi mesi che si comportava con un bel San Bernardo come di solito i micetti fanno con la loro mamma… che tenerezza!!!

Occorre prenotare, Silvia e Federico vi aspettano per offrirvi la loro ospitalità!

L’Autrice

Camilla Calcagno, genovese, è un’appassionata di alpinismo, natura, trekking ma, soprattutto, è una mamma. Appeso le scarpette da arrampicata al chiodo (da roccia, ovviamente), dopo anni di scalate, ha deciso di dedicarsi insieme al marito e alla figlia a “semplici” passeggiate, via via che la figlia Laura cresce, sempre un po’ più lunghe e talvolta con qualche tratto impegnativo (parlando sempre di gite #amisuradibambino).

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
Per “piccoli camminatori” intendiamo bambini che già hanno dato prova di effettuare senza problemi escursioni un pochino più lunghe di quelle per loro consigliate e che comunque dimostrano di gradire l’attività escursionistica e una predisposizione a muoversi in ambienti diversi dal consueto.

Il Passo Cattivo

Continuate a salire e superate una seconda fontana. Dopo una mezz’oretta circa dalla prima fontana, dopo essere passati in un incavo prativo a V, vedrete in cima ad una rampa un cartello giallo con le indicazioni del Monte Antola; siete giunti al Passo Cattivo, sulla destra c’è il sentiero che proviene dal Passo delle tre Croci e da Casa del Romano.

Proseguendo a sinistra si percorre l’ultimo tratto di bosco, si supera la Sella Est del Monte Antola e si raggiunge la cresta finale. Sulla vostra sinistra si apre un bel panorama sul Brugneto.

Il Lago del Brugneto

Girandovi indietro c’è una spalla in parte boscosa e in parte prativa dove amano pascolare dei daini. Se avete un binocolo e avrete un po’ di fortuna potrete fare qualche interessante avvistamento.

In breve raggiungete la vetta a 1597m.

In tutto avrete impiegato circa 1 ora e 50 minuti e fatto 600 m. di dislivello.

Verso la vetta!

Lo sguardo spazia sulla Val d’Aveto, sulle Apuane e nelle giornate più limpide potrete vedere l’arcipelago Toscano, la Corsica e l’arco alpino nord-occidentale.

Il percorso di ritorno

Scendete dall’evidente sentiero scalinato raggiungendo in pochi minuti la Cappella di San Pietro, continuando sulla destra superate il vecchio Rifugio Parco dell’Antola.

Al bivio lasciate la mulattiera imboccando a sinistra il sentiero che scende nel bosco con indicazioni Rifugio Parco Antola e Bavastrelli h 1.30 con segnavia due quadrati gialli vuoti, da seguire fino a Bavastrelli.

Sulla sinistra del rifugio dopo una cinquantina di metri comincia la strada di servizio nella faggeta.

Scendete sempre seguendo i due quadrati gialli vuoti. Nel  percorso incontrerete un paio di cappelle religiose, molti tratti di sentiero lastricato e un paio di fontane.

Arrivati a Bavastrelli percorrete la stradina interna raggiungendo in breve il piazzale sulla provinciale dove c’è il cartello del parco dell’Antola.

Scendendo dietro allo spiazzo ci sono due trogoli con interessanti cartelli che raccontano l’importanza delle fontane nel parco per gli animali che vi depongono le uova e altre informazioni naturalistiche. Visto che l’uomo ha cambiato in parte l’habitat del parco riducendo le zone umide, la natura si è adattata sfruttando al meglio quanto a sua disposizione.

Se avete l’auto a Caprile prendete la strada asfaltata a sinistra e dopo 2,2 km.  raggiungete il posteggio dell’Albergo Berto.

Nello zaino, non dimenticare

  • Scorta di acqua
  • Giacca a vento
  • Macchina fotografica
  • Binocolo (se vi interessa avvistare i daini)
  • Scarpe da trekking
  • Se andate in primavera portate spray antizecche

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Questo articolo è stato creato e/o rivisto nel corso dell’anno riportato sul bollino.