Il Lago delle Masche, nel Comune di Murialdo (SV), e più precisamente nella borgata Azzini, così come La Cascata delle Libellule Blu, attira già dal nome.

Va detto che non è propriamente un lago ma una semplice pozza generata da una gorgogliante cascatella del ruscello che risalirete,  in poco meno di mezz’ora, attraverso un sentiero che permane per la maggior parte all’ombra dei castagni.

Tutto ciò, unitamente alla leggenda, che troverete spiegata qui a fianco, la rende una perfetta gita #amisuradibambino

Da dove si parte (e dove si posteggia)

Il punto di partenza

Arriverete facilmente a Murialdo, dopo essere usciti dal casello di Millesimo dell’autostrada A6 Savona – Torino. Una volta tanto, il percorso non presenta molte curve.

Giunti in vista del cartello in foto, dovrete provare a parcheggiare in zona, lungo la strada, facendo attenzione ai divieti e al fatto che si tratta di una strada provinciale.

Potreste far scendere i bambini e un adulto in corrispondenza della discesa e  poi armarvi di pazienza per andare a posteggiare circa 500 metri dopo, in un apposito slargo, in prossimità del cimitero, dove è consentito.

Il percorso

Il percorso vero inizia poco dopo il ponte sul torrente, a destra. Sarà indicato dal cartello che vedete in foto.

Troverete subito un’area picnic dotata di alcuni tavolini, che potrete utilizzare al ritorno nel caso voleste prolungare la giornata in zona.

L’area picnic

Perchè si chiama così…

Le Masche
La masca è una strega del folclore piemontese.Il termine piemontese, di etimologia  incerta, è diffuso nel Roero, nelle Langhe, in Astesana, nel Biellese e nel Canavese, nelle Valli Cuneesi e anche nell’Alessandrino.
Generalmente sono donne apparentemente normali, ma dotate di facoltà sovrannaturali tramandate da madre in figlia o da nonna in nipote, o per lascito volontario ad una donna giovane. Secondo la tradizione, i poteri delle masche comprendono l’immortalità ma non l’eterna giovinezza o la salute, sono quindi vulnerabili e soggette alle malattie e all’invecchiamento. Quando decidono di averne abbastanza di questa vita, per poter morire devono trasmettere i poteri ad un’altra creatura vivente, che spesso è una giovane della famiglia, ma alcune volte può essere un animale o un vegetale.
Di indole raramente malvagia ma sempre capricciosa, dispettosa e vendicativa; possono essere anche benefiche, guarire malattie o ferite tanto alle persone quanto agli animali, o salvare vite in pericolo. Minoritarie rispetto alle masche “domestiche”, esistono anche masche “sovrannaturali”, spiriti antichi della Natura e dei boschi.

In questo grazioso laghetto, dicono gli anziani, una volta nuotavano, appunto, le masche.

Credits http://www.bibliotecarchimede.it/

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti corsi d’acqua non sorvegliati. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi all’acqua in maniera tale da mettersi in pericolo

Dopo il primo attraversamento del ruscello, vi terrete sempre sulla sponda orografica sinistra. La vegetazione sarà fiorente e, in stagione, ridente.

Dovete però fare attenzione alle numerose e alte piante di ortica, che crescono abbondanti ai margini del sentiero (senza però recare intralcio).

Come sempre, in stagione, potrete godere delle gustosissime more e fragoline di bosco che troverete lungo il sentiero (fra un’ortica e l’altra).

Dopo circa 25 minuti e poco meno di 60 metri di dislivello, giungerete in vista del Lago.

Assolutamente sconsigliata, come sempre, la balneazione.

Qui, nel fresco e nel silenzio del bosco, rallegrato solo dal vivace gorgoglio della cascata, potrete fare il vostro picnic e raccontare ai bambini, se non sono troppo impressionabili, chi erano le “masche“.

Si torna poi dallo stesso percorso.

Consigli utili

Essendo tutto il percorso costituito dalla risalita di un torrente, sono diversi i guadi che occorrerà superare, perciò il primo consiglio, oltre a quello delle scarpe antiscivolo, è quello di dotarsi di (almeno) un paio di bastoncini da trekking, che sono utilissimi in questi casi.

Un secondo consiglio è quello di NON affrontare questa escursione nelle settimane seguenti a periodi di pioggia prolungati.

Nello zaino non dimenticare:

  • Bastoncini da trekking
  • Pantaloni lunghi
  • Telo da picnic

Un salto a Calizzano

Se la giornata presenta ancora spazi di tempo, il nostro consiglio è di visitare Calizzano (SV), che dista circa mezz’ora di auto.

Calizzano è una ridente e fresca località del nostro appennino più profondo. Attraversato dalla Bormida di Millesimo, è caratterizzata da 3 fattori fondamentali per una sosta #amisuradibambino.

  • E’ dotata di numerosi posteggi gratuiti
  • Ha un parco giochi pulito e in ottimo stato
  • Ha un’area picnic
  • Ha la…piazza dei fiammiferi!

Dicevamo quindi, del posteggio facile. Sia di qua che al di là della Bormida troverete facilmente posteggio e, senza fatica, individuerete il parco giochi, che si trova dirimpetto all’area picnic (pochi tavoli, per verità) che si affaccia sul fiume.

Ma il pezzo forte della visita a Calizzano deve ancora venire.

Al di là del ponte, rispetto all’area picnic vedrete torreggiare alcuni enormi fiammiferi!

Sì, avete capito bene: sono proprio dei grossi fiammiferi, dotati della funzione di lampioni, che ornano la bellissima piazza Vittorio Veneto, e in particolare il monumento ai caduti di tutte le guerre.

Non si tratta, quindi, di una piazza in cui giocare ma da osservare con curiosità e rispetto!

Per gli amanti del genere, prima di partire, non mancate di far visita in uno dei negozi di alimentari della zona per fare un’abbondante scorta di funghi della zona!

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