Dal Bricco del Tesoro (ci sarà davvero un tesoro?) alla scoperta delle trincee napoleoniche, fino alla Rocca dell’Adelasia, attraverso la faggeta secolare del Bricco del Tesoro: molti sono gli spunti di interesse e curiosità di questa passeggiata nel verde, nel fresco, nella natura e…nella storia!

Ci sono, fra l’altro, due varianti per godersi la giornata: uno più breve, di poco più di due ore, uno un po’ più lungo, che vi impegnerà per poco più di mezza giornata.

Come arrivare e dove posteggiare

Uscirete al casello autostradale di Altare (SV), dell’autostrada Torino-Savona, e si raggiunge il centro del paese. Qui si abbandona la strada principale per imboccare a sinistra la diramazione per Montenotte, che sale dolcemente per crinali collinari per poco più di 7 km.

Sono presenti curve e qualche tornante. Giungerete quindi nei pressi di un tornante, che risponde a queste coordinate: 44.3846036 N, 8.3845225 E ma che riconoscerete facilmente per dei cartelli posti a lato.

Il tornante di partenza

Non dovete però posteggiare nei pressi del tornante, perché è vietato e rischiate la multa, se oltrepassate il tornante noterete sulla vostra destra un piccolo posteggio a bordo strada.

Lasciate l’auto lì e…gambe in spalla!

Dal tornante si dipartono due stradette sterrate.
Si imbocca quella più a destra, che sale dolcemente nel bosco. Effettuati due tornanti, si sbuca all’aperto nell’ampia radura panoramica che ospita il Rifugio Cascina Miera (771 m).

Cascina Miera

Una piccola area giochi nel bosco verrà subito notata dai bambini, voi invece potrete fare scorta d’acqua nel rifugio, se aperto (normalmente è aperto con servizio di bar-ristorante dal 1° aprile al 30 novembre, e su prenotazione negli altri periodi dell’anno, in cui comunque rimane sempre aperto il ricovero di emergenza).
Avrete notato, dai pannelli indicatori, che vi sono 3 percorsi ad anello, contrassegnati con le “1” “A” (colore rosso) e “3“.
Noi vi consigliamo l’1, in quanto il più breve, ma vi consente di vedere comunque tutto.
La partenza è comunque comune.

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Il capanno del bird-watching

La prima cosa interessante da vedere è la postazione di bird-watching.

Un capanno rialzato, di recente costruzione e del tutto sicuro, che consente di osservare, senza essere di disturbo, la fauna volatile della zona, evidentemente di buona varietà e interesse naturalistico.

Ci si inoltra poi nella faggeta secolare del Bric del Tesoro.

Gran parte dei due percorsi si svolgono all’ombra di questa faggeta, con questi giganteschi alberi che si stagliano maestosi, alcuni dritti come pali, altri nodosi e con ramificazioni che spesso assomigliano ai tentacoli di un polpo, così come le robustissime radici, che cercano nel terreno un adeguato ancoraggio per questi giganti della foresta.

caccia all’albero più strano

Qui il gioco diventa a chi vede l’albero più alto, quello col fusto più grosso, quello più strano.

Avrete poi notato che, oltre ai 3 segnalini, c’è un altro cartello a guidarvi: è quello che ci suggerisce la deviazione verso il Bric del Tesoro e le trincee napoleoniche.

Il Bricco del Tesoro e le trincee napoleoniche

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La trincea

La deviazione è ben segnalata e in circa 15 minuti vi porterà sulla cima del Bricco del Tesoro (866 metri), completamente coperta di faggi, per vedere i resti delle antiche trincee utilizzate dagli austriaci contro Napoleone durante la battaglia di Montenotte (1796).

Immaginiamo di sentire ancora, qui, riecheggiare gli spari, 1/2 al minuto per ogni arma da fuoco, e gli spostamenti tattici delle truppe, nel silenzio del bosco, tipici delle battaglie di quell’epoca.

Per noi, forse, il vero tesoro, che giustificherebbe il nome dato al bricco, sarebbe quello di trovare qualche piccolo oggetto lasciato dalle truppe austriache (cosa praticamente impossibile, ma comunque, vietata!).

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
Per “piccoli camminatori” intendiamo bambini che già hanno dato prova di effettuare senza problemi escursioni un pochino più lunghe di quelle per loro consigliate e che comunque dimostrano di gradire l’attività escursionistica e una predisposizione a muoversi in ambienti diversi dal consueto.

La Rocca dell’Adelasia

Tornati, dopo essere ridiscesi, sul sentiero principale, giungerete al bivio Castellazzo (815 m slm). Vedrete che il sentiero 1 piega e scende a sinistra, indicandovi la Rocca dell’Adelasia.

Scendete e, dopo circa 15 minuti di discesa, giungerete in vista della rocca (698 m slm). Non è una vera e propria cima ma un ammasso di roccioni che emerge, a fatica, dalla faggeta.

L’accesso alla rocca è di minima difficoltà. I bambini devono essere assistiti e soprattutto, sorvegliati, una volta giunti sulla rocca.

La vista dalla Rocca

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti tratti esposti. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi ai margini del sentiero in modo tale da mettersi in pericolo

Curiosità

Dà il nome alla riserva naturale circostante, istituita nel 1976 per proteggere la natura intatta dell’alta Val Ferranietta. Dalla vetta si gode un esteso panorama verso ovest: sulle colline circostanti, coperte da vastissimi boschi, sulle Langhe subito oltre e sulle Alpi Liguri e Marittime.
Il toponimo deriva dalla nota leggenda di Adelasia e Aleramo.
Adelasia, figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia, si era innamorata del cavaliere Aleramo; temendo che l’imperatore non avrebbe approvato questo amore, i due fuggirono e si rifugiarono proprio nei dintorni della Rocca dell’Adelasia.
Con la calata di Ottone in Italia sarebbe avvenuta la riappacificazione tra le varie parti, e Aleramo sarebbe stato fatto marchese.
In Liguria, successivamente, Aleramo e Adelasia avrebbero fondato l’insediamento di Alaxia (oggi Alassio) in onore della principessa.
(cit. da https://montiliguri.weebly.com/cascina-miera-bric-del-tesoro.html)

Percorso adatto a grandi e piccini (> 6 anni)

Scesi dalla rocca, avete due possibilità: se seguite il percorso 1 tornerete, in circa 25 minuti di cammino, sostanzialmente pianeggiante, al tornante sulla strada.
L’anello si chiuderà e sarete praticamente giunti alla vostra auto.

Se invece, con un po’ più di coraggio, decidete di percorrere l’anello A, seguitene le indicazioni.

Il percorso sarà decisamente più lungo ma in gran parte al coperto e ombreggiato.

Attraverserà diversi ruscelli, diverse zone umide, piccole torbiere, (potrete vedere, in prossimità dei ruscelli, le mitiche libellule blu) giungerà su un altopiano erboso e si inoltrerà nuovamente nella faggeta, per circa altre 2 ore di percorso, sempre adatto a tutti e senza nessun pericolo.

Non sono presenti né tratti esposti né corsi d’acqua.

Curiosi passaggi lungo il percorso

La frequenza e la precisione delle indicazioni (seguire per: A – Cascina Miera) vi stupirà e arriverete senza nessun dubbio a Cascina Miera.

Ora, visto che un unico neo, è quello dell’assenza di tavoli da picnic o prati, lungo il percorso, potete usare il Rifugio come base appoggio per una succulenta e meritata merenda!

I tavoli all’aperto di Cascina Miera

Guarda la nostra Gallery!

Guarda il video di Passione Hiking!

Nello zaino, non dimenticare:

  • borraccia
  • macchina fotografica
  • k-way
  • scarponcini (per le zone umide e gli attraversamenti di ruscelli)

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Questo articolo è stato creato e/o rivisto nel corso dell’anno riportato sul bollino.