La Cascata della Donaiola, nell’entroterra di Quiliano (SV), e più precisamente nella frazione Molini, come La Cascata delle Libellule Blu, attira già dal nome. Il fatto, poi, che la si raggiunga in poco più di un’ora attraverso un sentiero che risale, mantenendo il suo percorso sempre all’ombra dei castagni, la sponda destra e, in ultimo, la sinistra del torrente Dané, la rende una perfetta gita #amisuradibambino.

Da dove si parte (e dove si posteggia)

Il punto esatto di inizio percorso

Arriverete facilmente a Molini e troverete, ancora più facilmente, l’osteria omonima, in corrispondenza della quale, poco prima, una palina indica l’inizio della scalinata che scende nel torrente e dà il via al nostro percorso. La questione che si pone è: dove posteggiare.

Sconsigliato assolutamente il posteggio a bordo strada, è zona rimozione a causa della scarsa larghezza della strada.

Dovrete far scendere i bambini e un adulto in corrispondenza della scaletta e  poi armarvi di pazienza per andare a posteggiare circa 500 metri dopo, in un apposito slargo dove è consentito.

Consigli utili

Essendo tutto il percorso costituito dalla risalita di un torrente, sono diversi i guadi che occorrerà superare, perciò il primo consiglio, oltre a quello delle scarpe antiscivolo, è quello di dotarsi di (almeno) un paio di bastoncini da trekking, che sono utilissimi in questi casi.

Un secondo consiglio è quello di NON affrontare questa escursione nelle settimane seguenti a periodi di pioggia prolungati.

Perchè si chiama così…

La leggenda della Donaiola
Una bellissima fanciulla di nome Usanna amava il giovane contadino Pellegrino.
Questi, poiché si era rifiutato di pagare le gabelle al castellano Anselmo, venne fatto arrestare e portato in catene lungo il sentiero del torrente Danè per essere rinchiuso nel castello di Pomo.
Usanna, per vedere ancora una volta l’amato, salì su di una masso sotto il molino della Danea, si sporse troppo e precipitò.
Ma dalla roccia, come per magia, scaturì un grosso getto d’acqua che formò un lago in modo tale da salvare la fanciulla da morte certa.
Da quel giorno quel luogo venne chiamato la Cascata della Donaiola.
In seguito una rivolta di contadini cacciò Anselmo, liberò Pellegrino e i due innamorati vissero felici e contenti.

Il primo guado

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
Per “piccoli camminatori” intendiamo bambini che già hanno dato prova di effettuare senza problemi escursioni un pochino più lunghe di quelle per loro consigliate e che comunque dimostrano di gradire l’attività escursionistica e una predisposizione a muoversi in ambienti diversi dal consueto.

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti corsi d’acqua non sorvegliati. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi all’acqua in maniera tale da mettersi in pericolo

ATTENZIONE: questa meta è molto frequentata nei mesi estivi. Lo spazio è molto limitato. Meglio evitare week-end e festivi.

Si parte!

Scesa la scalinata che conduce sul greto del torrente Danè, si attraversa lo stesso col primo guado e si segue il corso d’acqua sulla sponda sinistra.
Superato uno slargo, si attraversa due volte in successione il torrente; dopodiché, ad un bivio, si prende una “rampetta” a sinistra che porta su di un sentiero che si discosta via via dal corso d’acqua.
Si prosegue lungo un sentiero, ombreggiato dai castagni, che presenta ancora in alcuni tratti l’antico fondo in acciottolato.
Si ignora, poco oltre, una erta salita sulla sinistra per continuare a  fiancheggiare il torrente. Tra gli alberi, in alto a destra, si notano le case della frazione Cerri.

Il ponte della Faja

Dopo circa 30 minuti di cammino, giungerete in vista del caratteristico “Ponte della Ratta“, che presenta ancora il piano di calpestio originale.

Il ponte consentiva la comunicazione con la frazione di Montagna. Tale percorso era anche chiamato “Via dei Morti“, perché utilizzato dai cortei funebri che si recavano alla chiesa della suddetta frazione.
Il ponte non va attraversato, continuate a tenervi sulla sponda orografica destra.
Proseguendo, si prende una salitella a sinistra, che porta a discostarsi nuovamente dal corso d’acqua e ad incontrare, poco oltre, il bivio per la Frazione Faja (raggiungibile in circa 30′).
Lo si ignora e si prosegue dritti sino ad un secondo ponticello, “Ponte della Faja“, attraversato il quale dovete subito svoltare a sinistra, per trovarsi sul lato sinistro orografico, del torrente.
Risalirete ancora per qualche centinaio di metri lungo la sponda del torrente e, dopo aver superato una breve salitella, attraverserete un’ultima volta il corso d’acqua e arriverete in vista della Cascata della Donaiola.

La cascata

Lo specchio d’acqua antistante la cascata

Lo spazio che troverete sul posto è veramente esiguo. Spesso nei giorni festivi e nei week-end, è possibile che vi sia molta gente perciò occorre scegliere con attenzione il giorno.

E’, come sempre, sconsigliato il bagno in immersione completa.

A questo punto avrete percorso circa 2,8 km e coperto un dislivello di appena 120 metri. Il tempo di percorrenza, soste escluse, è di circa 1 ora o poco più.

Si torna poi dallo stesso percorso.

Sosta golosa all’Osteria Molini

L’Osteria Molini, posta al termine del percorso di ritorno, propone spesso offerte interessanti e succulente. Le offerte sono visibili nei cartelli fuori esposti.
Buon appetito!

Le proposte della Trattoria!

Nello zaino, non dimenticare:

  • Scarpe antiscivolo o da scogli, in gomma
  • Bastoncini da trekking (utili nei guadi)

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