La premessa è dovuta: il tratto attrezzato del sentiero cosiddetto “delle catene”, tra le Batterie e San Fruttuoso di Camogli, non è adatto alle famiglie con bambini.

Per loro, i sentieri del Parco di Portofino offrono una miriade di altre possibilità. Ciononostante, la tragica evenienza occorsa ieri, e per la quale siamo tutti costernati, che ha visto un giovane escursionista, pur attrezzato, precipitato dal sentiero presso il Passo del Bacio, obbliga ad alcune precisazioni per correggere informazioni che gli organi di stampa locali hanno dato in maniera non corretta.

Facciamo chiarezza

Il sentiero, attualmente, non è sottoposto a restrizioni come invece lo è la Via dei Tubi che, a quanto ci risulta, può essere percorsa solo con l’accompagnamento delle guide del Parco.

Il Presidente del Parco, nonché Sindaco di Portofino, Matteo Viacava ha preannunciato misure più restrittive in vista dell’assalto della stagione estiva, ma ha escluso in maniera categorica che l’itinerario – in assoluto il più panoramico del Parco – possa essere interdetto al transito. Insomma, la Via dei Tubi non c’entra nulla col Sentiero delle Catene che resterà libero a tutti con i dovuti controlli affinché gli escursionisti non ci si avventurino senza una adeguata attrezzatura.

Come si deve affrontare

Qui sta il punto: molti appassionati affrontano il sentiero senza l’accortezza che esso richiede ritenendo, forse, che trattandosi di un itinerario a picco sul mare sia meno pericoloso di una qualsiasi escursione alpina.

La prima domanda, invece, che bisogna avere il coraggio di farsi è sul proprio stato di forma fisica in quanto il percorso, pur di soli 4 chilometri, è enormemente impegnativo sia per i continui saliscendi, con salite ardue (da “mani e piedi” per intenderci) e discese assai tecniche, sia per il passaggio in punti esposti dove occorre una certa dimestichezza.

Se si considera, inoltre, che presto arriverà la stagione calda si aggiunga il fatto che il sole batte feroce sui punti più aperti e che nessuna fonte d’acqua è presente.

Consigli utili

Sbagliatissimo, inoltre, portare con sé i cani: l’obbligo di tenerli al guinzaglio rischia di fare perdere l’equilibrio in qualsiasi momento, senza contare che per gli amici a quattro zampe il tragitto rappresenta sicuramente una vera e propria tortura.

Ancora: va bene fare le foto, ma guai estrarre e puntare il cellulare mentre si cammina. Occorre invece fermarsi, assicurarsi in stabilità, e poi scattare le foto evitando la frenesia di postare: ci sarà tutto il tempo per farlo in un altro momento.

Forma fisica adeguata, calzature da trekking con suola grippata, scorta di acqua sono le condizioni indispensabili, insomma, per affrontare il sentiero delle catene da Batterie a San Fruttuoso, o viceversa, in qualsiasi periodo dell’anno.

Guardando questi due video, del resto, vi renderete conto della complessità, oltre che della spettacolarità del percorso (credits: Marco Kanobelj).

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L’autore

Cesare Lombardo è laureato in Scienze Politiche e Storia Moderna ed è escursionista mediamente esperto.

E’ stato, “per caso”, come si definisce ironicamente lui, finisher del Tor De Géants, uno degli endurance trail più faticosi al mondo, e da questa esperienza ha tratto spunto per pubblicare il libro “Sulle Alte Vie del Tor de Géants. Viaggio al confine tra sogno e realtà” (Edizioni Studio Domenicano).

Per Erga Edizioni, insieme a Manuele Vecchi, ha scritto i famosi “Girigiritondi – Bimbi in gita su per i monti” e “Girigiritondi 2 – Bimbi in gita per musei (e non solo)”

E’ sposato con Laura e ha due figli: Michele e Francesca.

Buona escursione a tutti.

Cesare Lombardo.