In Liguria la zona costiera più conosciuta dai camminatori di tutto il mondo è sicuramente quella delle 5 Terre, ci sono però tanti altri tratti di riviera che regalano scorci paesaggistici suggestivi, dove regna pace e tranquillità.

Alcuni sentieri passano a picco sul mare e consentono di godere il tepore del sole anche in pieno inverno.

Questo percorso ripercorre parte del sentiero Verde Azzurro che da Genova si snoda fino a Portovenere (SP).

Se andate tra ottobre e dicembre potrete godervi insolite bandiere italiane in versione naturale: i corbezzoli (famiglia delle ericacee) carichi di frutti rossi, fiori bianchi e foglie verdi, riempiranno di colori il tragitto. Ecco perché sono chiamate le piante di Garibaldi!

I frutti sono buoni e zuccherini, però attenzione a non mangiarne troppi, sono un po’ pesanti per lo stomaco.

Come si raggiunge

Avete due possibilità:

In treno: scendete alla stazione di Riva Trigoso sulla linea ferroviaria Genova – La Spezia – Pisa.

In auto da Genova: uscite al casello autostradale di Sestri Levante dell’autostrada A12 Genova – Rosignano Marittima (circa 36 km. da Genova Nervi), alla rotonda girate a sinistra (SS1) per Riva Trigoso e dopo il rettilineo prendete a destra la strada che costeggia la ferrovia con indicazioni Moneglia tunnel, raggiungendo in breve la stazione di Riva Trigoso dove posteggerete (1,5 km. dall’uscita autostradale).

Il percorso

Dando le spalle alla stazione girate a destra e dopo poco giunti al semaforo,  imboccate sulla sinistra la strada asfaltata che sale ripidamente.

Forza… La gita comincia!

 

Le indicazioni sono per Colle Lago M. Comuneglia.

Man mano che salite incontrate una zona residenziale con villette e bella vista su Riva Trigoso.

Dopo una ventina di minuti circa lasciate la strada principale, girate a sinistra su strada sterrata.

L’autrice

Camilla Calcagno, genovese, è un’appassionata di alpinismo, natura, trekking ma, soprattutto, è una mamma. Appeso le scarpette da arrampicata al chiodo (da roccia, ovviamente), dopo anni di scalate, ha deciso di dedicarsi insieme al marito e alla figlia a “semplici” passeggiate, via via che la figlia Laura cresce, sempre un po’ più lunghe e talvolta con qualche tratto impegnativo (parlando sempre di gite #amisuradibambino).

Ha scritto un articolo su “La Casana“, il periodico della Banca CARIGE e ha scritto, per la “Rivista della Sezione Ligure del CAI“, un redazionale in occasione del 20ennale della scomparsa del padre.

Da dove nasce questa passione, è facile da immaginare: Camilla è infatti figlia del più grande alpinista (“dilettante”, come amava considerarsi lui, che avrebbe potuto farlo per vivere) ligure, il famoso Gianni Calcagno,(vedete nel riquadro a parte, una sua biografia), che, tra una spedizione e l’altra, e nei ritagli di tempo che il lavoro e questa immensa passione gli lasciavano, ha trasmesso alla figlia l’amore per la montagna, per la vastità dei suoi spazi e la libertà che regala ma anche per la bellezza di girovagare immersi nella natura “dietro casa” dove si può trovare spesso qualcosa di inaspettato e di insolito.

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
Per “piccoli camminatori” intendiamo bambini che già hanno dato prova di effettuare senza problemi escursioni un pochino più lunghe di quelle per loro consigliate e che comunque dimostrano di gradire l’attività escursionistica e una predisposizione a muoversi in ambienti diversi dal consueto.

Tra i tanti cartelli ce n’è uno con segnavia riga e pallino che vi condurrà fino alla località marinara di Moneglia.

Pochi metri dopo girate nuovamente a sinistra e subito dopo imboccate il sentiero di destra con indicazioni Colle Lago e Monte Comunaglia (due croci rosse). Non temete, sembra più difficile di quello che effettivamente è!

Gambe in spalla per una ventina di minuti di salita…

Se i bambini si lamentano tirate fuori il jolly: non dimenticate mai nei vostri zaini le caramelle, pronta energia nei momenti di crisi dei pargoli.

Giunti in cima godetevi una bella visuale su Riva Trigoso e il promontorio di Punta Manara.

Dopo un tratto in falsopiano il sentiero ricomincia a salire ripido, non scoraggiatevi, ancora un piccolo sforzo… dopo un quarto d’ora circa si arriva ad un grande incrocio il Colle del Lago (un’ora circa dalla partenza).

Sulla vostra destra giunge il sentiero che proviene da Punta Baffe. Se siete già soddisfatti potete scendere su questo percorso (segnavia riga e pallino rossi) e dopo aver fatto una sosta all’omonima torre saracena, continuate a scendere (segnavia due cerchi rossi vuoti) fino a tornare alla stazione di Riva Trigoso.

Se invece volete continuare verso Moneglia, ma c’è bisogno di una sosta, questo è il posto giusto, c’è un area attrezzata con tavolini.

Le piante di Garibaldi

In questo tratto di sentiero che è agevole e prevalentemente in piano, troverete molti alberi di corbezzoli, le piante di Garibaldi.

Ai vari incroci seguite sempre le indicazioni Moneglia (segnavia riga e pallino rossi). In corrispondenza di un cartello con indicazioni Moneglia 45min. il sentiero comincerà a scendere in modo deciso verso il paese fino ad arrivare su una strada asfaltata che attraversa una zona di belle villette.

Ai vari incroci seguite sempre le indicazioni Moneglia (segnavia riga e pallino rossi). In corrispondenza di un cartello con indicazioni Moneglia 45min. il sentiero comincerà a scendere in modo deciso verso il paese fino ad arrivare su una strada asfaltata che attraversa una zona di belle villette.

Scendendo verso il paese troverete un cartello che indica sulla sinistra la stazione, altrimenti continuate la strada e in pochi minuti raggiungerete il centro abitato.

Se è una bella giornata non perdetevi una sosta sulla spiaggia e magari un bel bagno anche ad autunno inoltrato.

Spesso nelle belle giornate di novembre si può godere ancora delle tiepide acque, vi rimarrà il bel ricordo di un bagno fuori stagione, un bel regalo della riviera ligure

Nello zaino, non dimenticare

  • Scorta di acqua
  • Giacca a vento
  • Macchina fotograficacarpe da trekking
  • Caramelle (rendono meno faticosa la salita!)

 

ATTENZIONE: le informazioni presenti in questo articolo possono non essere aggiornate, per cambiamenti dovuti a clima, manutenzione del territorio, eventi naturali, danni causati dall’uomo. Se volete segnalarci difformità con quanto scritto, vi invitiamo a farlo scrivendo a info@101giteinliguria.it – Contribuirete così ad un sito sempre più aggiornato ed attendibile. Grazie!

ATTENZIONE: la lettura di questo articolo e la conseguente effettuazione della gita non può dare in alcun modo luogo a nessuna richiesta di risarcimento e rimborso né a procedimento giudiziario/arbitrale per infortuni, danni a persone/cose anche di terzi, e qualsivoglia ragione nei confronti dell’autore dello stesso, e solleva da ogni responsabilità civile e penale, anche oggettiva, l’autore stesso, l’editore e il titolare dello spazio web.

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Questo articolo è stato creato e/o rivisto nel corso dell’anno riportato sul bollino.