Se i vostri bambini non soffrono il mal d’auto e sono abituati a viaggi in auto di una certa durata, le poco più di due ore che, da Genova, occorrono per raggiungere il Passo dello Zovallo, già in provincia di Piacenza e, da lì, il Lago Nero, alle pendici del monte omonimo, saranno bene investite.

Da dove si parte

Troverete facilmente, grazie al navigatore, dove si trova il Passo dello Zovallo. E’ un valico poco conosciuto, posto a circa 1.400 metri di quota. Il passo è dotato di un ampio spiazzo sterrato, dove potete posteggiare.

Da lì troverete facilmente le indicazioni per il Lago Nero, che si trova a circa 1 ora di cammino.

I cartelli informativi sono interessanti e dettagliati, vi consigliamo di prenderne visione per scoprire, ad esempio, che la vegetazione del bosco in cui vi inoltrerete è composta da tassi (principalmente), abete bianco e abete rosso.

Si parte

Vi inoltrerete quindi nel bosco, attraverso un sentiero ottimamente segnalato e contrassegnato da un riga rossa e una bianca, orizzontali. Nei mesi estivi, il fresco che questo curatissimo bosco, complice anche l’altitudine, vi regalerà, è davvero impagabile.

Lungo il percorso troverete un vecchio acciottolato restaurato, segna dell’antica civiltà contadina che aveva il bosco come luogo di produzione di reddito e sostentamento ma soprattutto…

L’acciottolato recuperato

Perchè si chiama così…

Da Wikipedia
Il Lago Nero è un piccolo lago dell’Appennino piacentino situato in provincia di Piacenza, nel comune di Ferriere.

Si trova sul fondo di una conca glaciale a occidente del Monte Nero e a nord-est del Monte Bue alla quota di 1540 m s.l.m., nella parte più alta del bacino del torrente Nure, che ha origine dal lago stesso.

Il lago è di forma allungata in direzione nord-est/sud-ovest, è lungo circa 200 m, largo circa 80 m ed ha una profondità massima di circa 2,5 m.

È da notare che il lago non è affatto nero (il nome deriva dal monte Nero che lo sovrasta), anzi ha un aspetto decisamente verde, riflettendo la fitta vegetazione da cui è interamente circondato.

Essendo situato ad alta quota, il lago è ghiacciato nel periodo invernale, spesso anche da novembre fino ad aprile.

ATTENZIONE: la zona è scarsamente coperta dal segnale cellulare. Per una maggiore sicurezza,vi consigliamo di inviare la vostra posizione di partenza ad un amic (es: usando Whatsapp)

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
Per “piccoli camminatori” intendiamo bambini che già hanno dato prova di effettuare senza problemi escursioni un pochino più lunghe di quelle per loro consigliate e che comunque dimostrano di gradire l’attività escursionistica e una predisposizione a muoversi in ambienti diversi dal consueto.

La torbiera

La torbiera piccola

Lungo il percorso incontrerete ben due torbiere, una piccola e una molto grande.

La torbiera è una depressione del suolo più o meno profonda, acquitrinosa, nella quale si forma e si deposita la torba, sulla cui superficie crescono alcuni vegetali, in particolare gli sfagni.

La piccola è indicata da un cartello, la grande, che troverete più avanti, può essere scambiata per un grande prato, data la sua vastità, ma occorre fare attenzione.

La torbiera grande

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti corsi d’acqua non sorvegliati. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi all’acqua in maniera tale da mettersi in pericolo

Superata la torbiera grande, il sentiero, oltre a salire, si fa difficoltoso per la presenza di numerosi piccoli massi. Queste formazioni si chiamano peridotiti e sono anch’esse testimonianze del passato glaciale del sito.

In questo tratto vi saranno di grande aiuto, così come al ritorno, i bastoncini da trekking. 

Dopo circa 15 minuti di salita, giungerete finalmente in vista del meraviglioso specchio acqueo.

Lungo le rive (anch’esse, umide e acquitrinose, quindi ATTENZIONE) potrete andare alla “caccia” fotografica del raro (per la zona, in genere si trova sulle Alpi, sopra i 1.500 mt) pino mugo, che non è un albero ma un piccolo cespuglio arbustivo con i rami simili al pino.

Sulla sponda opposta al vostro punto di arrivo troverete una piccola radura con 2 tavoli da picnic, dove potrete sostare e rifocillarvi. I più preparati di voi, ma non i bambini, volendo, potranno cimentarsi nell’ascesa del soprastante Monte Nero, che dà, appunto, il nome al lago che, per dispetto, è clamorosamente…verde!

Si consiglia il ritorno per la stessa via dell’arrivo.

Nello zaino, non dimenticare:

  • Scorta d’acqua
  • Bastoncini da trekking (utili nella salita e nella discesa)
  • Giubbotto antivento

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101giteinliguria.it SCONSIGLIA sempre i bagni (per bagno intendiamo, immersione completa) in acqua dolce, per i seguenti motivi:

  1. Il fondo è spesso scivolo e fangoso e può causare cadute accidentali
  2. L’acqua dolce non ha le stesse proprietà di galleggiamento dell’acqua di mare, a cui i bambini sono abituati
  3. Le acque interne possono essere soggette a piene improvvise o, anche, a gorghi e mulinelli.
  4. Spesso si trovano in luoghi dove non è facile avere accesso a strutture di soccorso e anzi, ne siamo, solitamente, molto lontani.

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