La passione per le escursioni appartiene a molte famiglie e va seguita con la stessa energia del sentiero. Anche quando la famiglia si allarga ai più piccoli, persino se non camminano ancora. Per dirla in termini tecnici, non c’è dislivello che non si possa affrontare, mettendo nello zaino qualche accorgimento.

Come tutte le attività con i bambini in mezzo alla natura, anche la passeggiata escursionistica può essere ideata e vissuta come una gioiosa “PedaGoGita”.

Perché portare i bambini in escursione?
Il contatto diretto con la natura è una delle sensazioni più gratificanti che un bambino possa sperimentare, soprattutto in compagnia dei propri genitori.

L’abitudine a una vita attiva all’aperto è una specie di assicurazione sulla salute fisica e mentale.

Le piccole e grandi avventure a contatto con l’ambiente insegnano a superare le difficoltà, a capire i propri limiti e le proprie abilità, a costruire una relazione personale con la natura, esplorando, toccando, odorando e assaggiando.

 

Cosa fare prima?
La passione per le escursioni appartiene a molte famiglie, tanti sono i genitori che decidono di far vivere l’avventura del sentiero anche ai piccolissimi.

Tuttavia organizzare una o più giornate di escursione in compagnia dei più piccoli non è esattamente la stessa cosa che partire da soli o in compagnia di altri adulti: come organizzarsi con bambini che ancora non camminano? Come fare in modo che non si annoino durante il cammino?

Rispondere a queste domande è il primo passo per evitare che i bambini vivano le gite come un obbligo, con tutte le conseguenze del caso, capricci compresi.

Da un punto di vista pedagogico, la parola chiave è “coinvolgimento”: i bambini sono naturalmente curiosi, e la loro curiosità è contagiosa.

Prima di partire si possono raccontare storie e leggende, documentandosi anche su internet e raccontare quali animali si potrebbero incontrare, suggerendo ai bambini di tendere l’orecchio durante la camminata per riconoscere i suoni e i rumori della natura.

Stessa cosa per i fiori e le piante, i bambini saranno soddisfatti di riconoscere quelle che hanno studiato prima di partire per l’avventura!

Sentirsi dei veri esploratori li motiverà a vivere queste esperienza con maggiore entusiasmo.

Prepariamo lo zaino!
Preparare insieme lo  zaino predispone alla gita e sviluppa l’immaginazione.

Vediamo cosa si può portare per far vivere ai bambini un po’ più grandicelli l’esperienza in modo maggiormente creativo e formativo:

– un taccuino ed una matita per annotare percorsi o per fare disegni

– una lente d’ingrandimento per scrutare la natura

– una piccola torcia

– una bussola

– una mappa del territorio o del sentiero da percorrere

– un binocolo

– una macchina fotografica

Per coinvolgerli maggiormente, si può anche scegliere insieme i sentieri da seguire. In questo caso si possono usare strumenti utilissimi nella realtà ma anche letteralmente “da favola”, come una mappa.

Cosa fare dopo?
Come per ogni “pedaGOgita” anche il dopo gita è un momento da condividere in famiglia.
Se durante il percorso avete avuto la possibilità di fare fotografie potreste regalarvi un momento per rivederle e commentarle insieme, lasciando ai bambini la possibilità di esprimere tutte le emozioni che hanno vissuto.
Nei giorni successivi potreste creare “l’album di viaggio” dove attaccare qualche foto o eventuali disegni e tenerlo pronto per la prossima avventura!

Piccoli Accorgimenti:
Con bambini fino a 3 anni è indispensabile munirsi di specifici zaini porta bambini: devono essere comodi tanto per loro quanto per voi, con spallacci regolabili, cintura in vita, qualche pratica tasca porta oggetti, magari la tendina che li ripara dal sole e materiali morbidi e di ottima qualità, visto che nello zaino capiterà anche che si addormentino.

Dotarsi sempre di un equipaggiamento adeguato: scarpe da trekking, non semplici scarpe da tennis; abbigliamento a strati, per affrontare al meglio il clima e anche l’attività di trekking; una giacca anti pioggia; un cappellino; occhiali da sole; creme solari, anti-zanzare, spuntini, acqua, salviette.

Lasciate che i bambini portino sempre un loro zainetto, anche piccolo e semi vuoto, magari con un giocattolo e una borraccetta: serve a completare il gioco del piccolo escursionista.

Erica Petrucciani
www.pedagogistagenova.it

L'autrice

Erica Petrucciani è una pedagogista, una formatrice, esperta di processi educativi e relazioni familiari.

Lo studio è a Pistoia ma assiste e riceve on-line, sul sito
www.pedagogistapistoia.it
E-mail: info@ericapetrucciani.it