Sono davvero tante le attrazioni e gli spunti di interesse che questa passeggiata regala a tutti, grandi e piccoli, specie se fatta nei (consigliatissimi) mesi di Maggio e Giugno.

Scopriamo insieme perché…

Da dove si parte

Arriverete facilmente a Sopralacroce (GE), attraverso però una strada dalle numerose curve (attenzione ai bimbi: sconsigliamo se si soffre il mal d’auto).

Arrivati nella piazza di Sopralacroce (riconoscibile per un monumento di tubi Rossi e l’osteria ), proseguite avanti 2,5 km in avanti lungo la strada Provinciale.
Potete già parcheggiare la macchina lì nella piazza e cominciare ad andare a piedi fino a raggiungere la frazione di Vallepiana (15 minuti a piedi), oppure, se volete proseguire in auto (ma il posteggio non sarà facile) arriverete dopo poco alla Chiesa di Vallepiana, una bella chiesetta gialla sulla vostra destra.
Lì troverete, su un cancello sulla vostra destra, il cartello con scritto SAN MARTINO DI LICCIORNO).

La chiesa nel bosco

San Martino di Licciorno
Appare misteriosa, all’improvviso, ad una svolta nel sentiero, nel bosco del sentiero che da SopralaCroce porta all’abitato di Zolezzi.
Eretta, si dice, dai monaci benedettini della vicina Abbazia di Borzone, intorno all’anno 1000, per dare ospitalità ai pellegrini e ai viandanti di una via del sale, che passava di lì.
Il silenzio che la avvolge crea un’atmosfera suggestiva alla quale è difficile sottrarsi…

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti corsi d’acqua non sorvegliati. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi all’acqua in maniera tale da mettersi in pericolo

Scenderete le scale dalla chiesa e prendete il sentierino che scende sotto la chiesa. Percorretelo (3 minuti).
A questo punto arriverete su un sentiero molto largo e se osserverete bene, appena davanti a voi, troverete un sentiero piccolo piccolo sulla vostra destra che scenderà, accompagnato da un paletto di legno con scritto l’indicazione per la chiesa.
Tutto il sentiero è contrassegnato da due lineette rosse parallele tra di loro, sia su alberi che su pietre che su muri, non è possibile sbagliare.
Qua e là sarà necessario guadare, in qualche tratto, il ruscello che attraversa il bosco.
In altri punti, invece, sono presenti caratteristiche passerelle in legno.

 

Gita indicata per le seguenti età o attitudini:

 

 

Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.

ATTENZIONE: in questa gita sono presenti tratti esposti. Occorre controllare a vista i minori e non permettere loro di avvicinarsi ai margini del sentiero in modo tale da mettersi in pericolo

La chiesa nel bosco

Dopo circa 20 minuti di cammino, si staglierà, quasi all’improvviso, la famosa chiesa di San Martino di Licciorno.
Nonostante i cartelli informativi spieghino origine e storia di questo manufatto, l’aura di mistero che emana è decisamente suggestiva e non mancherà di evocare, nelle fertili menti dei bambini, immagini di come poteva essere questo luogo 1.000 anni fa…
La gita #amisuradibambino prosegue, anche perché la distanza finora coperta, è davvero poca.
La nostra prossima metà e un oggetto ancora più misterioso della chiesa: il famoso volto megalitico di Borzone!
La prima…

La passeggiata dei ciliegi

Proseguendo la passeggiata, attraverserete, sempre al fresco e all’ombra, il bosco, scendendo prima e risalendo poi verso la piccola frazione di Zolezzi.

Dalla frazione di Zolezzi troverete via via, in successione, diversi ciliegi che, in stagione, vi attireranno col loro prezioso carico…

Nessun contadino vi sparerà se coglierete alcune ciliegie per i vostri bambini, considerando che se i frutti propendono su strada pubblica, la raccolta è consentita, ovviamente senza danneggiare in alcun modo la pianta.

Fatelo quindi, con il dovuto discernimento.

Proseguite lungo la strada asfaltata, che è completamente pianeggiante, per circa 1 kilometro.

Anche in questo tratto sono presenti alberi da frutto mentre a bordo strada, faranno capolino, qua e là, in stagione, anche le succose fragoline di bosco (queste possono essere tranquillamente raccolte).

Il volto megalitico

La vostra passeggiata proseguirà fino ad incontrare una panchina e un tavolino, proprio a bordi della strada. Un cartello indicherà, semplicemente: “volto megalitico“, con la solita scarsità di indicazioni, alla “ligure”.

Scherzi a parte: risolverete l’enigma solo sedendovi sulla panchina perché, una volta accomodatisi, alzando lo sguardo davanti a voi vedrete apparire, sul costone sovrastante la strada, il volto di Cristo, scolpito nella roccia.

Questa particolarissima scultura, scoperta solo nel 1965, si ritiene anch’essa opera dei monaci benedettini dell’Abbazia.

Il volto megalitico

Si torna poi dallo stesso percorso. Il percorso totale è di circa 5 km fra andata e ritorno, e un dislivello di 245 metri.

Consigli utili

Essendo parte del percorso sviluppato sulla riva di un ruscello, sono diversi i guadi che occorrerà superare, perciò il primo consiglio, oltre a quello delle scarpe antiscivolo, è quello di dotarsi di (almeno) un paio di bastoncini da trekking, che sono utilissimi in questi casi.

Un secondo consiglio è quello di NON affrontare questa escursione nelle settimane seguenti a periodi di pioggia prolungati.

Nello zaino, non dimenticare:

  • Scarpe antiscivolo
  • Bastoncini da trekking (utili nei guadi)
  • k-way
  • Scorta di acqua

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Feedback di Michela Raffo (06/2020)

“Abbazia di Borzone – Volto di Cristo Megalitico – San Martino Licciorno
Oggi splendida gita, nonostante l’allerta meteo gialla, arrivati e posteggiato all’Abbazia Sant’Andrea di Borzone dove, dopo un veloce pic nic, siamo partiti seguendo il sentiero indicato con la doppia riga verticale. Dopo circa 50 minuti di facile cammino con brevi salite siamo arrivati al cospetto del Volto del Cristo megalitico.
Con i suoi 7 metri di altezza questa roccia venne scoperta nel 1965 da un assessore del Comune di Borzonasca e da allora ha continuato a suscitare interesse nel mondo scientifico per quanto riguarda la sua origine.
La leggenda vuole che siano stati i Monaci Benedettini del monastero di Sant’Andrea di Borzone a scolpire il volto di Cristo nella roccia.
Altre teorie invece sostengono che l’opera possa avere origini molto più antiche, risalenti addirittura al Paleolitico Superiore.
Continuiamo il nostro cammino e attraversiamo il piccolo borgo di Zolezzi , dove alberi carichi di buonissime ciliegie ci fanno fare un golosa pausa.
Lasciato il paesino ci addentriamo in un bellissimo bosco faggi e castagni.
Dopo circa 30 minuti di cammino arriviamo a quel che resta delle rovine di un’antichissima chiesa immersa in questo bosco davvero magico. Sono ancora visibili il campanile, la parte dell’abside e i muri perimetrali, tutto avvolto da una lussureggiante vegetazione e da un alone di mistero.
L’antica chiesa di origine medievale sorgeva sulla via del Sale e dava, probabilmente rifugio a viandanti e pellegrini.
Rientriamo per lo stesso sentiero fatto all’andata.
Assolutamente consigliato: durata 3h e 30 minuti, dislivello 350m , fattibile con bambini, ma senza passeggini .
P.s. Fragoline di bosco e ciliegie a volontà 😋😋🍒🍓”

Questo articolo è stato creato e/o rivisto nel corso dell’anno riportato sul bollino.
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