Ripristinato da un coraggioso gruppo di volontari nel Maggio 2016, il Sentiero dell’Acquedotto Storico del 1600 (detto Tratto del Presidente) ci consente di fare una piacevole passeggiata in pianura, nel verde, a poche centinaia di metri dalla città.
La storia del restauro del “Tratto del Presidente”
Nel novembre del 2015, undici intrepidi appassionati della natura, del loro territorio, del Circolo Ricreativo Culturale Sertoli, si sono incontrati all’imboccatura del Ponte Sifone dell’Acquedotto Storico che attraversa dagli inizi dell’800 il Geirato.
Da li’ sono partiti armati di roncole, falci, cesoie, motoseghe e con tanta esperienza e passione si sono addentrati in una selva di rovi e sterpaglie. Tutto questo per ridare vita e forma al tracciato del vecchio percorso dell’acquedotto storico di Genova, abbandonato all’incuria delle intemperie da oltre 200 anni, quando fu messo in servizio il ponte sifone sul Geirato, tagliando fuori questo tratto, che era spesso interotto da frane (come si potrà constatare).
Il punto di inizio
Come si raggiunge
Il percorso parte all’incrocio di Via San Felice con Via Delle Brughe, poco oltre il civico 40 di Via San Felice.
Si deve imboccare Via Delle Brughe, e in ogni caso, il punto è ben segnalato da un cartello bianco con scritta azzurra, che vi guiderà lungo tutto il percorso.
Il nostro consiglio è di giungere sul posto con i mezzi pubblici (linea AMT 477) o a piedi da Molassana, da Capolinea Amt 477-479-481-48-14-13 barrato molassana) seguendo la crosa salita Gio Maria Cotella), perché posteggiare in zona con l’auto è piuttosto difficoltoso.
Gita indicata per le seguenti età o attitudini:
Per un’ottima riuscita della giornata, rispettate sempre queste nostre indicazioni, basandovi sull’età del più piccolo del gruppo.
La partenza e l’Area Picnic
Si parte da Via Delle Brughe, uno stretto viottolo che si incrocia con Via San Felice, poco dopo il civico 40. L’inizio del percorso è indicato da un cartello con scritta azzurra su fondo bianco, riportante la dicitura “Antico Acquedotto del 1600“, che vi accompagnerà puntualmente lungo tutto il percorso.
Ci si inoltra nel sentiero che inizia a costeggiare la valle del Geirato. Incontrerete due cancelli con la scritta “Chi apre chiuda“, forse posizionati per scoraggiare i passaggi di animali selvatici. Alla vostra destra, sul fianco del sentiero, avrete cominciato a notare, in alcuni tratti, un canale chiuso, con alcune aperture. Si tratta del Canale del Ronco, una briglia idraulica che portava l’acqua in direzione dell’abitato di Molassana.
Dopo 1 km esatto, incontrerete invece un bivio: entrambe le direzioni vanno bene ma quella di destra è consigliata per i più esperti perché costeggia il bordo di una frana e presenta tratti esposti.
Se volete, però, percorrere lo stesso qualche decina di metri in quelle direzione, troverete una piccola area pic-nic
L’arrivo a Borgo Carpi
Scegliendo il bivio a sinistra, si scende rapidamente in via Geirato, per poi risalire in quota attraverso un viottolo, anch’esso ben segnalato, che ci porta nel in località San Bernardo, dove troviamo una deliziosa piazzetta con una chiesetta sconsacrata a lui dedicata.
Poche decine di metri più avanti, raggiungiamo il ponte Ronco sul Geirato, di larghezza sufficiente per essere percorso a piedi, ma sprovvisto di protezione a valle.
Avrete percorso circa 800 metri dal bivio, meno di 2 km dalla partenza.
Se decidete di attraversare il ponte, percorrendo verso sud il sentiero, sull’altra parte del torrente, costeggerete in piano alcuni bellissimi orti, che nella stagione primaverile danno il meglio di loro, inebriandovi con i profumi delle prime piante aromatiche che ospitano (rosmarino, erba cipollina, menta…), fino a giungere all’abitato di Borgo Carpi, dove troviamo un’altra chiesetta e una fontana, subito dietro, dove ci si può rinfrescare.
Due modi per tornare
Poco prima della chiesa, avrete incontrato una creuza che, verso sinistra, scende rapidamente in via Geirato. Risalite la via per qualche centinaio di metri, oltrepassate il ponte e, a quel punto, avrete due vie per tornare.
La prima è, sostanzialmente, il ritorno dell’andata, prendendo quindi la strada che sale, a destra del fabbricato che ospita la ditta Pinna snc.
Ai più esperti, invece, consigliamo di prendere il viottolo in salita che avete preso prima, a sinistra del fabbricato. Vi troverete dopo poco ad un bivio: prendendo a destra, quindi in direzione Genova, si percorre il tratto che avevate rinunciato a fare all’andata.
Lo farete solo se non avete bambini con voi.
Infatti, presenta alcuni tratti che, in prossimità della frana (ora stabile) di cui avevamo fatto cenno, ma anche più avanti, possono risultare pericolosi. Cionondimeno, il percorso è interessante perché, giunti in prossimità del rio Lagolungo , si possono osservare i resti dell’antico ponte Ronco, ormai crollato, e di una vena di ardesia, che affiora in superficie.
Una passerella vi consentirà di guadare il rio senza problemi.
Poco dopo troverete l’area picnic, e quindi il sentiero che vi riporterà al punto di partenza.
Tre bellissimi scorci
Consigli utili
- abbigliamento da trekking
- periodo ideale: primavera, autunno e inverno, in giornate soleggiate.
- Tempo di percorrenza (andata), escluse le soste: da 1,5 a 2 ore.
Nello zaino, non dimenticare:
- scarpe antiscivolo
- merenda
- macchina fotografica