di Francesca Bertha
Sul cartello che indica la strada che dobbiamo percorrere, c’è scritto Gavi Ligure. Non è un errore, anche se ci troviamo nel Basso Piemonte, ma un toponimo che racchiude in sé la  particolarità di questo territorio al confine tra la Liguria e il Piemonte.

Il Torrente Lemme

Gavi è famosa per il suo vino bianco, il Cortese di Gavi docg, coltivato sulle colline circostanti che caratterizzano un paesaggio chiaramente monferrino. Ma nella sua architettura e nel suo dialetto si riconosce altrettanto evidentemente l’impronta ligure che ben sei secoli di appartenenza al Genovesato hanno lasciato su questa città.

Attraversato dal torrente Lemme, Gavi sorprende con i suoi colori vivaci, molto liguri, e affascina con i suoi terrazzi fioriti, con i suoi muri affrescati dalle tonalità pastello che spiccano sullo sfondo verde scuro delle colline che abbracciano l’abitato.

Due passi in centro

Il Portino

Iniziamo la nostra passeggiata lungo una stradina che costeggia il centro storico e ammiriamo le vecchie casette che si affacciano sulle colline e sui vigneti.

Qui le atmosfere rurali si mischiano alla storia e all’arte, presente a ogni angolo.

Come prima sorpresa, ci imbattiamo in una simpatica torretta attraverso i cui archi si apre una vista mozzafiato sulla vegetazione circostante: si tratta del Portino, una costruzione duecentesca, unica superstite delle quattro porte di accesso al borgo che un tempo erano parti integranti di un sistema di mura che scendevano dal Forte circondando l’intero abitato di Gavi.

Su al Forte

Il Forte è il monumento più imponente di Gavi: è una fortezza militare di notevoli dimensioni che sovrasta la città.

GAVI

Il Forte di Gavi

Ben visibile da ogni stradina, ricorda ai gaviesi la loro storia, costellata anche di numerose battaglie in cui la città ha dovuto difendersi dal nemico. Non c’è da meravigliarsi se una costruzione così particolare è capace anche di stimolare la fantasia degli abitanti, dando vita a delle leggende.

Se ogni castello che si rispetti, vanta la presenza almeno di un fantasma, una fortezza non può certo accontentarsi di meno di un intero esercito di fantasmi: è esattamente quanto starebbe accadendo a Gavi.

C’è chi giura di aver visto, in tempi recenti, un esercito di agguerrite milizie romane marciare verso il Forte, mentre si udivano gli inni al dio Marte cantati a squarciagola dai soldati.

La visita guidata dura circa un’ora ed è ricca di spunti interessanti anche per i bambini, ad esempio si può ascoltare l’interessante racconto della storia di Jack Pringle, l’unico prigioniero riuscito ad evadere dal Forte (fu successivamente ripreso). Per informazioni su date e orari di apertura, fare riferimento al sito ufficiale.

Oggi Gavi è meta del turismo enogastronomico e viene scelta dai viaggiatori amanti dei paesaggi collinari e del buon vino, secoli fa fu invece tappa dei pellegrini in viaggio verso il santuario di San Giacomo di Compostela.

Scopriamo infatti che la bellissima chiesa di San Giacomo Maggiore, di cui abbiamo appena ammirato la facciata in purissimo stile romanico, fu costruito sui resti di un ospizio per i pellegrini.

Il Santuario della Guardia

Il nostro “pellegrinaggio” turistico continua nella direzione del santuario di Nostra Signora della Guardia, nei pressi del quale raggiungeremo la nostra dimora per questo weekend, la Tenuta della Guardia.

Per visitare il santuario ci basta percorrere in pochissimi minuti di auto, senza l’utilizzo del navigatore, una comoda strada asfaltata che dopo poche curve ci porta sul colle dei Turchini dove si erge il luogo di culto mariano avvolto in un’atmosfera di pace carica di storia e intrisa di leggende.

 

La sosta alla Tenuta…

Dopo aver ammirato questo splendido monumento e il panorama mozzafiato che dal suo sagrato si apre sul paesaggio circostante e sul Forte di Gavi, ci spostiamo nella vicinissima Tenuta della Guardia, immersa nel verde delle colline.

Arrivando dal centro di Gavi, prima ancora del santuario, un cartello ben visibile indica il punto preciso dove svoltare a sinistra per arrivare nella Tenuta.

Lasciamo l’auto nello spaziosissimo parcheggio e appena scendiamo, ci pervade un gradevolissimo senso di pace dovuto alla bellezza della natura e all’aria buona che si respira.

Questa sensazione piacevole si consolida grazie alla calorosa accoglienza che riceviamo alla reception da parte di Carlotta la quale, insieme ad Alberto, ci fornisce tutte le informazioni riguardo al nostro soggiorno, dagli orari dei pasti ai comfort a disposizione, fino alle numerose opportunità di gite ed escursioni.

È sempre Carlotta ad accompagnarci nelle nostre camere: il nostro gruppo si divide tra un’elegante, spaziosa e luminosa suite situata al secondo piano e una camera matrimoniale arredata con gusto e freschezza a pianoterra.

Anche il nostro cagnolone è stato accolto con simpatia, qui infatti in tema di amici a quattro zampe vige un criterio meritocratico: sono i benvenuti tutti i cani di qualsiasi taglia purché educati.

Durante il pomeriggio passiamo alcune ore di relax nel verde divertendoci con i bambini, che possono scorrazzare e giocare liberamente sul vastissimo prato.

Scopriamo anche che per fare la nostra prima gita non dobbiamo neanche allontanarci dalla tenuta: un sentiero, indicato con dei cartelli ci porta a passeggiare lungo il perimetro del prato e anche sulla collinetta di fronte agli spaziosi terrazzi della struttura.

 

Dopo queste piacevoli attività all’aria aperta arriviamo all’ora di cena con un discreto languorino.

Mentre sorseggiamo un ottimo e freschissimo Gavi della cantina Nicola Bergaglio di Rovereto di Gavi, abbiamo anche l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con la titolare Marina, che gestisce la tenuta insieme al marito Nazario, con l’aiuto di mamma Carla e di un gruppo affiatato di collaboratori tra cui Maria, la governante – pilastro della struttura, che cura tutto, dalle camere ai fiori, come se fossero i suoi. A raccontarci la storia della tenuta è proprio mamma Carla:

Siamo di Milano, ma il nonno era di Gavi. A un certo punto mio marito Mario, che durante l’infanzia aveva passato molto tempo dai nonni, ha sentito il desiderio di avvicinarsi alla natura, così dopo un periodo di ricerche ha acquistato questa proprietà che all’epoca era composta da una casa padronale e da un enorme fienile, circondati da un bel terreno.

Con la ristrutturazione del fienile è nata l’idea di creare un agriturismo che è stato inaugurato nel 2005 e ampliato nel 2009 con l’aggiunta delle camere del piano di sotto.

Negli ultimi anni la struttura ha cambiato volto trasformandosi nella tenuta di oggi che dell’agriturismo iniziale conserva l’atmosfera bucolica e il clima famigliare”.

Creare questo angolo di pace immerso tra le colline era il grande sogno di papà Mario che si è sempre dedicato a questo progetto con profondo amore, mentre del lato estetico degli ambienti si è occupata mamma Carla, dotata di uno spiccato senso dell’arte che si rispecchia in mille dettagli, dalle nicchie di vetro colorato del corridoio agli oggetti d’arte del bistrot dove stiamo cenando.

Oltre che per dei soggiorni di relax e per delle cene tra amici o in famiglia, la tenuta, grazie ai suoi ampi spazi arredati con gusto ed eleganza e grazie al suo vasto giardino e alla grande sala ristorante è una location ideale anche per eventi e feste, infatti viene spesso scelta sia per battesimi e cresime che per matrimoni. “Anche noi ci siamo sposati qui, anzi, il ristorante è stato inaugurato proprio con il nostro matrimonio”, ricordano Marina e Nazario.

Peccati di gola

La cucina è caratterizzata da una scelta ben circoscritta e accurata di piatti che si ispirano alla tradizione del territorio risultando molto graditi anche ai frequenti ospiti stranieri. “Anche il concetto di bistrot nasce da questa esigenza”, ci spiegano i titolari. “Certe sere organizziamo delle degustazioni di salumi e formaggi del territorio, serviti insieme a delle focacce, da accompagnare con i celebri vini della zona”.

Abbiamo anche noi il piacere di assaggiare un ricco tagliere di salumi tortonesi di eccellente qualità con dei formaggi selezionati, sia del territorio che non, tutti squisiti e molto particolari. Ci piacciono tantissimo anche i frittini sfiziosi, che spaziano tra verdure e polpettine, fino alla tipica panissa ligure.

Queste e le altre bontà nascono dalle idee dello chef supervisore Antonio, vero deus ex machina della cucina che sa sempre stupire con la qualità dei piatti da lui concepiti, apprezzatissimi sia da chi cerca i sapori tradizionali, che da chi si avvicina alla cucina italiana per la prima volta.

Tra i primi piatti scegliamo i tipici ravioli col sugo di brasato, un piatto che ci conquista con il suo carattere gradevolmente saporito, mentre i nostri amici optano per il risotto al Gavi, che viene preparato con verdure o con gamberetti.

Annaffiamo queste bontà con i famosi vini delle cantine della zona, tra cui, oltre al Gavi, apprezziamo particolarmente anche il Barbera della cantina La Caplana.

Proseguiamo con il simpatico e buonissimo “maialino va per boschi”, ovvero dei filetti di maialino, molto teneri e saporiti grazie alla cottura lentissima che dura per una notte intera. Un’altra pietanza che ci incanta è la millefoglie di parmigiana: neanche in Sicilia abbiamo mai mangiato una parmigiana di melanzane così gustosa, che qui viene preparata con una tecnica particolare, utilizzando fette sottilissime di melanzane che creano, appunto, l’effetto millefoglie.

Infine, non ci resta che cedere alla dolce tentazione del tiramisù fatto al momento, una delizia da non perdere.

I piaceri della buona tavola ci accompagneranno per tutto il weekend, anche durante la colazione casalinga, composta da tante sfiziosità dolci e salate. Oltre ai croissant con marmellata e cioccolato e agli yogurt e ai cornflakes, non rinunciamo mai al buonissimo plumcake.

Chi invece predilige una colazione salata, può sbizzarrirsi tra il tagliere di prosciutto cotto del territorio, i formaggi selezionati e le uova, servite sia sode che sotto forma di frittate, provenienti da un vicino allevamento dove i polli sono trattati quasi da amici da parte dell’allevatore.

Escursione al Parco e non solo…

Dopo un inizio di giornata così delizioso non ci viene difficile affrontare delle escursioni in mezzo alla natura, spingendoci dentro il Parco delle Capanne di Marcarolo che si trova a due passi da qui, all’interno del quale scopriamo anche gli stupendi laghi del Gorzente.

A individuare le mete giuste da visitare ci è di grande aiuto anche l’opuscolo che abbiamo a disposizione in camera con tutte le informazioni pratiche in italiano e in inglese relative alle attrazioni del territorio.

MUSEO CAMPIONISSIMINon perdiamo neanche l’occasione di visitare alcune città d’arte vicine, e di ripercorrere idealmente le strade battute dai grandi campioni di ciclismo Costante Girardengo e Fausto Coppi, entrambi originari di queste parti, all’interno dell’esposizione interattiva del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.

Gavi è la meta ideale anche degli amanti della moda: non rinunciamo certo a un sano giro di shopping presso il vicinissimo Serravalle Designer Outlet.

Dopo le gite è sempre bello ritornare nel verde abbraccio della tenuta dove le ore scorrono tra rigenerante relax, momenti di gioco con i bambini e piacevoli chiacchierate sul terrazzo o sul balcone sorseggiando una fresca bevanda.

Al tramonto ci capita perfino di intravedere un paio di simpatici caprioli i quali, spinti dalla curiosità, vincono per qualche minuto la propria innata timidezza facendosi vedere sul ciglio del prato: un regalo della natura che ci porteremo nel cuore e che magari ritroveremo ancora durante la nostra prossima vacanza presso la tenuta.

Informazioni utili

www.comune.gavi.al.it

www.tenutadellaguardia.it

Tenuta della Guardia

Loc. Nebbioli, 44 Gavi (AL)

Tel.: 335/8155166

ATTENZIONE: la lettura di questo articolo e la conseguente effettuazione della gita non può dare in alcun modo luogo a nessuna richiesta di risarcimento e rimborso né a procedimento giudiziario/arbitrale per infortuni, danni a persone/cose anche di terzi, e qualsivoglia ragione nei confronti dell’autore dello stesso, e solleva da ogni responsabilità civile e penale, anche oggettiva, l’autore stesso, l’editore e il titolare dello spazio web.

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