Il Quartiere è il Mio Bosco

L’Outdoor Education è un orientamento pedagogico che letteralmente significa educare all’aperto, rappresenta la valorizzazione dell’ambiente esterno nelle sue diverse configurazioni.

Il progetto

Abbiamo incontrato Maria Teresa Guerrisi, titolare del Nido La Monelleria di Carignano nostro partner da anni e ideatrice del progetto di Outdoor education Il Quartiere è il mio Bosco.
Ci siamo occupati dei piccoli esploratori cittadini qualche tempo fa quando il progetto era in fase di inizio, siamo curiosi di sapere come si è evoluto nel corso del tempo.

Cosa ci racconti di questo progetto?

“Posso dire che nel corso degli anni abbiamo compreso che l’outdoor urbano non può essere inteso alla stessa stregua dell’outdoor naturale, la nostra città non offre contesti naturali tout court da esplorare, pertanto ci sembrava poco funzionale vivere il contesto con la vena nostalgica di Marcovaldo nei racconti di Italo Calvino, il quale cerca la natura in città e ovviamente non la trova e pertanto ne rimane deluso. La natura in città quindi deve essere valorizzata tuttavia non è sempre facile da trovare.”

Quindi la ricerca dove si è orientata?
“Sul territorio, sull’arte e sulla bellezza in generale, i bambini hanno diritto alla bellezza e a poterla godere senza scopi didattici, la bellezza si trova anche tra le mulattiere del centro storico.

Il quartiere inoltre è il luogo della socialità, degli incontri e dell’avventura intesa come esplorazione dei luoghi. Qui i bambini cresceranno, creeranno il loro tessuto sociale pertanto riteniamo opportuno avvicinarli al territorio e alla gente che lo vive, è un modo per far emergere il senso di appartenenza e una cittadinanza attiva.”

Abbiamo notato che altri servizi educativi hanno preso spunto dal vostro progetto, rispetto a qualche anno fa è facile incontrare bambini in cordata in giro per i quartieri, cosa pensi di questa svolta educativa?
“Io e l’equipe educativa de La Monelleria di Carignano siamo molto felici di questo, vedere bambini portati fuori in cordata, che escono dalla zona comfort del nido è indice del fatto che il nostro modo di diffondere la cultura dell’infanzia è stato colto in maniera costruttiva.
Nessuno ha inventato l’outdoor, questo deve essere chiaro, ma altrettanto chiaro deve essere il fatto che sia una pratica educativa e non una moda del momento, è necessario studiare, formarsi e progettare in maniera sistematica, è la professionalità che fa la differenza.”

Quest’anno hai altri progetti in esterno?
“Sicuramente l’idea è quella di coinvolgere quanto più possibile le persone che vivono il quartiere, in virtù del concetto di comunità educante, siamo tutti responsabili dell’educazione dei bambini e tutti abbiamo il dovere di fare la nostra parte, noi professionisti abbiamo quindi il compito di diffondere la cultura dell’infanzia, non solo ai colleghi ma a chiunque abbia la possibilità di favorire i processi di apprendimento dei bambini cogliendo la loro grandezza e il loro enorme potenziale.”

Come sempre, complimenti a Maria Teresa e tutti quelli che, come lei, hanno idee e progetti nuovi, #amisuradibambino.